"Patto col Diavolo"/ "Al Largo"
Era fatta.
Anche questa volta, il Diavolo aveva stretto un accordo vantaggioso.
Subito dopo l'apposizione della firma, il Maligno era scomparso in una nuvola di fumo e zolfo, per poi ricomparire, all'istante, nel proprio regno.
Fece qualche passo, avanzando senza difficoltà tra le fiamme del suo dominio, poi, si diresse verso il proprio trono di teschi e ossa. Infine si sedette, supremo ed eterno.
Poteva ritenersi soddisfatto.
Il secolo volgeva ormai al termine, e anche quest'epoca aveva rappresentato per lui un trionfo, in termini di anime.
Aveva collezionato politici e re, infami e buzzurri, ladri e puttane, corrompendo e ingannando anche i più astuti pensatori.
Il vasto campionario da lui raccolto si espandeva di era in era, nutrendo il suo ego ancora e ancora, e così avrebbe fatto sino alla fine dei tempi.
Anche questa volta, il Diavolo aveva stretto un accordo vantaggioso.
Subito dopo l'apposizione della firma, il Maligno era scomparso in una nuvola di fumo e zolfo, per poi ricomparire, all'istante, nel proprio regno.
Fece qualche passo, avanzando senza difficoltà tra le fiamme del suo dominio, poi, si diresse verso il proprio trono di teschi e ossa. Infine si sedette, supremo ed eterno.
Poteva ritenersi soddisfatto.
Il secolo volgeva ormai al termine, e anche quest'epoca aveva rappresentato per lui un trionfo, in termini di anime.
Aveva collezionato politici e re, infami e buzzurri, ladri e puttane, corrompendo e ingannando anche i più astuti pensatori.
Il vasto campionario da lui raccolto si espandeva di era in era, nutrendo il suo ego ancora e ancora, e così avrebbe fatto sino alla fine dei tempi.
Ricordava ogni spirito conquistato, ogni stretta di mano, ogni goccia di sangue versata in occasione di un nuovo accordo e di ciascun successo.
Nel cuore del Diavolo, ogni patto vincolante occupava un posto speciale: una piccola, squisita vittoria dal sapore dolce.
Era raro, comunque, che il Maligno dedicasse troppo tempo a rivangare i ricordi.
Spesso, infatti, la perversa soddisfazione di un nuovo contratto riusciva a rallegrarlo solo per poco, costringendolo a spingersi sempre oltre: a cercare nuove vittime in un'insaziabile fama di potere.
Un solo accordo faceva eccezione.
Anni prima, in un attimo di eternità assai recente per la concezione che il Demonio aveva delle epoche, un'anima mortale diversa da qualunque altra aveva incrociato il suo cammino.
Donald Blake era un uomo giovane, bello e attraente.
Nato e cresciuto in una famiglia povera, aveva affrontato numerose peripezie nel corso della propria vita, emergendone sempre col sorriso e con l'aria spavalda.
Era riuscito a trionfare sulle avversità grazie al proprio inguaribile ottimismo, ma, soprattutto, grazie al proprio smisurato ingegno e alla sua intraprendenza.
Prima dei trent'anni, era già milionario.
Il Diavolo l'aveva adocchiato più o meno in quel periodo, e si era accorto quasi subito della peculiarità di quell'uomo.
Nonostante la ricchezza, Blake non sperperava il suo denaro in vizi o prostitute, ma faceva beneficenza e aiutava la comunità; non otteneva denaro in modo sporco, ma studiava con cura le leggi così da non infrangerle; non mentiva, non rubava, non si adirava: praticamente, resisteva a qualunque tentazione, anzi, non sembrava affatto subirne il fascino.
Passava settimane intere sulla propria barca a vela, scrutando il mare con ammirazione e respirando di gusto l'aria salmastra, per poi ritornare al lavoro ritemprato e carico di vita.
Come milionario era piuttosto atipico, e fu proprio questo a suscitare l'interesse del Maligno.
Dapprima, cercò di condurlo alla cattiva strada coi metodi tradizionali: di fronte a decisioni ambigue gli sussurrava nelle orecchie, riempiva i suoi sogni più casti con oscenità, stuzzicava il suo ego con pensieri di superbia.
In seguito, decise di passare gradualmente a misure più drastiche: cominciò ad agire sul contesto e le persone intorno a lui, sperando che un clima più stressante o deleterio lo corrompesse pian piano.
Anche stavolta, il tentativo fallì.
Non soltanto Blake non demorse, ma il suo atteggiamento benevolo sembrava addirittura in grado di mitigare le sofferenze altrui, irridendo senza sforzo anche i più biechi tentativi del Demonio.
L'esasperazione del Diavolo crebbe e ribollì sempre più, finché una notte, dopo anni di trame, intrighi e sotterfugi, egli non fu più in grado di sopportare.
Così, ricorse all'ultimo trucco a sua disposizione.
Dapprima, attese che Blake partisse alla volta del mare, come era solito fare tutte le estati, poi, non appena il milionario si fu spinto abbastanza al largo, il Demonio fece abbattere una terribile tempesta sulla barca.
Blake riuscì a salvarsi solamente grazie alle proprie abilità di timoniere, ma l'imbarcazione venne sospinta via, lontano dalle rotte commerciali.
In breve, i danni causati dal maltempo resero impossibile la navigazione, e l'uomo si trovò impotente, sperduto in balia delle correnti.
Dopo qualche giorno, quando pensò che la disperazione di Blake fosse arrivata al culmine, il Maligno ritenne opportuno presentarsi.
Fu così che Donald Blake, uomo di mondo, milionario, lupo di mare, ricevette la visita del Diavolo.
In principio, un'ombra densa, puntuta e malevola scivolò sinuosamente sul ponte della barca, ormai priva di albero maestro.
La sagoma scura sostò un momento sulle assi, poi, da orizzontale che era, si innalzò in verticale, delineando un profilo vagamente umano.
Infine, acquisì corporeità, rivelando le fattezze di un uomo distinto, con baffetti curati, bombetta e bastone.
"Buonasera" esordì.
I vestiti del milionario erano strappati, consunti, pieni di salsedine. La sua pelle, scottata dal sole, in certi punti pareva come rattrappita, e una barba incolta ricopriva le sue guance e parte del collo.
Sembrava che si fosse appisolato là, seduto accanto al timone, con le braccia conserte.
Eppure, al saluto dello sconosciuto, Donald Blake alzò gli occhi.
"Buonasera" rispose l'uomo dopo qualche secondo, sorpreso.
Il Diavolo storse il naso, infastidito.
Avrebbe preferito una reazione di timore o inquietudine da parte di Blake: era facile giocare con la paura degli umani, sfruttare le loro vulnerabilità.
Persino una speranza da disilludere sarebbe stata più gradita, ma la pura sorpresa era un territorio ambiguo, sul quale muoversi con cautela.
"Bella nottata, non trova?"
Anche stavolta, Blake non rispose immediatamente, ma si prese qualche attimo per interpretare quello che vedeva e sentiva. Poi, annuì.
Il Diavolo prese a passeggiare sul ponte con calma, come se prendesse le misure del ponte sul quale si trovava.
Esaminò la barca da cima in fondo, da poppa a prua, annotando con cura ogni dettaglio, come nessun mastro carpentiere avrebbe mai potuto fare.
Si aspettava che Blake lo seguisse, che lo interrogasse, che gli chiedesse chi era e che cosa ci faceva lì, e aveva già pregustato di tenerlo sulle spine, di tacere, di essere evasivo quel tanto che bastava da aumentare lo sconcerto dell'uomo.
Eppure, il lupo di mare non si mosse, e non disse una parola.
Si limitò a rimanere al suo posto, seduto e con le braccia conserte
Ancora più infastidito, il Maligno tornò davanti a lui.
"Beh? - domandò a quel punto, cercando di contenersi dopo anni di inseguimento - Non mi chiede chi sono?"
Blake lo osservò per diverso tempo, come se non si aspettasse una domanda del genere.
Poi, come se fosse ovvio, rispose: "Nessuno."
Il Diavolo si sentì prendere per i fondelli.
"Che vuol dire: nessuno?" chiese, sorridendo dall'irritazione.
Il milionario si raddrizzò un poco: "Sei un'allucinazione, probabilmente dovuta alla fame o a un colpo di calore - sentenziò - Ne ho già avuto qualcuna, in questi giorni."
Il Demonio analizzò la frase appena udita, poi sogghignò: "Ah, sì?"
"O è quello, oppure un sogno" confermò Blake.
"Ne è proprio sicuro?" chiese ancora il Diavolo.
Blake lo guardò con attenzione.
"Sono disperso in mare da quasi una settimana. Sto finendo i viveri, e sono costretto a razionare il cibo e l'acqua. Non riesco a ripararmi dal sole durante il giorno o dal freddo durante la notte. Mentre dormivo, davanti a me è comparso un uomo elegante, vagamente somigliante a Charlie Chaplin - spiegò il lupo di mare, con estrema logica - Lei cosa dice?"
Il Diavolo si maledisse silenziosamente.
Donald Blake lo stava battendo un'altra volta.
Non solo aveva mantenuto la lucidità anche in una situazione tanto critica, ma, a parte uno sfibramento di natura fisica, non sembrava affatto che la disavventura lo avesse provato nello spirito.
Probabilmente, il Demonio avrebbe fatto meglio ad attendere ancora un po' prima di manifestarsi apertamente, per sfruttare al meglio il senso di disperazione dell'uomo.
Ma il desiderio di vincere a tutti i costi l'aveva spinto a commettere un errore.
"Forse ha ragione - sibilò al milionario - O forse no."
Scrutò il mortale a lungo, cercando le sue debolezze.
"E se le dicessi che non sono un sogno o un'allucinazione?" domandò.
"Le chiederei di provarlo" ribatté Blake.
Il Diavolo si avvicinò all'uomo con passo deciso e, caricato il colpo, gli assestò una sonora sberla su una guancia.
Blake si riscosse, confuso.
"Allora? - ridacchiò il Maligno, desiderando ben altro che quella blanda soddisfazione - Che mi dice adesso?"
Blake si alzò in piedi di scatto, perplesso, continuando a fissare negli occhi lo sconosciuto.
"Chi è lei?" chiese infine.
"Ah! Finalmente ho la sua attenzione!" gongolò il Principe delle Tenebre.
Il Diavolo riprese a passeggiare con calma sul ponte della barca, deciso ad assaporare fino in fondo quel momento di rivalsa.
"Sono un amico. Un amico con una proposta."
Il Maligno si fermò sulla prua, scrutando il mare e lasciando che le sue parole facessero il loro effetto.
Poteva percepire lo sguardo interrogativo degli occhi di Blake sulla propria nuca, e finalmente, dopo tanti anni, era passato in una posizione di vantaggio.
Che goduria, quella sensazione!
Dopo qualche minuto di silenzio, però, il Diavolo cominciò ad essere impaziente.
Lui continuava a contemplare il mare, non si era mosso, e aspettava che Blake prendesse la parola.
Era come giocare una partita a scacchi: ognuno aveva il proprio ruolo da giocare, e bisognava essere cauti, pazienti, e muovere un turno per volta.
Alla fine, esasperato, il Maligno si voltò.
Blake era sparito.
A quel punto, il Demonio andò su tutte le furie e si mise a cercarlo; tra le mani, stringeva con forza il bastone da passeggio, incerto se spaccarglielo sulla testa o farglielo ingoiare.
Trovò Blake in ciò che restava della cabina, intento a preparare un paio di bevande alcoliche.
"Non discuto mai di affari senza un drink" spiegò.
Il Diavolo finse di non essere spiazzato e, senza dire una parola, afferrò il bicchiere che il milionario gli porgeva.
Entrambi bevvero un sorso, ma conservarono il resto per la trattativa.
"Posso aiutarla a venir fuori da questa incresciosa situazione" esordì il Maligno.
Blake soppesò le parole dell'altro, sfiorò appena il bicchiere con le labbra e poi disse: "La ascolto."
Il Demonio si sforzò di essere il più suadente possibile.
"Lei è un uomo scaltro - cominciò - E' sempre riuscito a cavarsela in ogni situazione ricorrendo all'intelletto, allo studio o alla preparazione. Mi duole farle notare che, allo stato attuale, nessuna delle tre cose può venirle in aiuto."
Blake annuì di nuovo, ma non disse nulla.
"E' rimasto in balia del mare per giorni. Con le sue nozioni, avrà già capito che si trova parecchio lontano dalle rotte usuali" riprese il Diavolo, ormai completamente a suo agio, nel proprio elemento.
"Io le offro una soluzione - proseguì deciso - Un timone nuovo, una rotta sicura, la certezza di essere trovato... Scelga lei."
Ecco fatto. La trappola era piazzata. Bastava solamente attendere e sperare.
Blake rifletté.
"E che cosa vuole in cambio?" chiese, sospettoso.
"Oh, non preoccupiamoci di questo, per il momento - rispose il Maligno - Ne riparleremo in seguito, una volta che lei sarà stato tratto in salvo."
Il milionario ci pensò pochissimo, giusto il tempo di un altro sorso di martini.
"No, grazie."
Un senso d'impotenza e rabbia s'impossessò nuovamente del Demonio.
"Temo di non capire" sibilò tra i denti.
"Sono io che non capisco - replicò Blake - E che non ci vedo chiaro, soprattutto. E non amo fare affari senza sapere bene in cosa io mi stia cacciando."
Se il Diavolo non avesse avuto tanto autocontrollo, probabilmente in quel momento avrebbe pestato i piedi come un bambino, avrebbe urlato e strepitato, o si sarebbe avventato sul povero Blake.
Invece, si limitò a borbottare un lievissimo "Capisco", prima di finire il proprio drink e di dirigersi lentamente verso l'uscita della cabina.
Senza voltarsi, salutò il milionario.
Poi, svanì.
Nei giorni successivi, le anime dell'Inferno pagarono caro il rifiuto di Blake.
Il furore del Demonio si abbatté su qualunque creatura o anima si trovasse sotto il suo dominio, infliggendo loro più dolore di quanto mai avessero provato.
La rabbia alimentò le fiamme, le fiamme bruciarono le carni, le carni esalarono odori nauseabondi.
Il Diavolo non riusciva a tollerare di aver fallito tanto miseramente.
Non scatenò altre tempeste sul marinaio: aveva deciso di lasciarlo morire di fame e di stenti.
Dopo un'altra settimana, però, non riuscì a resistere, e tornò da Blake, per vedere se, nel frattempo, quest'ultimo avesse cambiato idea.
La trattativa si ripeté in maniera del tutto analoga.
I due si confrontarono, sorseggiarono un drink e, infine si salutarono.
Altre anime soffrirono atrocemente.
La terza settimana, il Diavolo tornò all'attacco.
Questa volta, il corpo di Blake mostrava evidenti segni di incuria, sporcizia e sofferenza.
Era dimagrito moltissimo, e l'aspetto era talmente trasandato e lercio che nemmeno sua madre sarebbe riuscita a riconoscerlo.
Il Diavolo provò ancora a giocare d'astuzia ma l'uomo, anche se stremato, rifiutò nuovamente.
"La sua anima - imprecò il Demonio, scoprendo le sue carte - Voglio la sua anima!"
Blake ascoltò la proposta avversaria, la soppesò un momento, poi scoppiò a ridere.
"Tutto qui? Poteva anche dirlo subito!"
Il Maligno, interdetto ma impaziente di concludere, fece subito apparire tra le mani dell'uomo un contratto, già compilato e pronto per essere firmato.
Blake lo lesse a lungo, pensieroso, poi scosse la testa.
"Non ci siamo."
Il Principe delle Tenebre divenne paonazzo dalla furia, si gonfiò e assunse una colorazione nerastra, cancerosa, mentre i suoi occhi diventavano braci e lingue di fuoco cominciavano a uscire dalla sua bocca.
"NON PRENDERTI GIOCO DI ME, DONALD BLAKE!" tuonò, con una voce più potente di qualunque boato.
"Non lo faccio - rispose lui, intimorito ma senza scomporsi - Voglio solo modificare i termini del contratto."
Detto questo, afferrò una penna e un foglio e stilò un nuovo accordo.
Il Diavolo osservò le poche frasi con estrema attenzione, poi si girò verso Blake, funereo: "E' questo quello che vuole?" ruggì.
"Sì - assentì l'uomo - Sì, è questo."
"Molto bene."
E, in un attimo, il contratto fu stipulato.
Subito dopo, il Diavolo sparì senza tante cerimonie.
Benché avesse vinto, non aveva intenzione di passare un singolo istante più del necessario in compagnia di quell'uomo insopportabile.
Ora aveva la sua anima, e quello stupido, infimo mortale che l'aveva tenuto sulle spine tanto a lungo avrebbe avuto ciò che voleva, e che si meritava.
Navigare per sempre sulla propria barca. Giovane e illeso.
Dal basso del proprio trono, il flusso dei ricordi del Maligno si interruppe.
Si alzò, fece qualche passo e osservò il paesaggio circostante. Poi, schiumò di rabbia.
Dai confini del suo regno, in lontananza, una barca a vela solcava indisturbata una piccola striscia di oceano.
Sul ponte, una figura indistinta osservava a sua volta le onde, serenamente.
Non si riusciva a scorgere nitidamente, eppure il Diavolo avrebbe giurato che l'uomo stesse guardando proprio nella sua direzione.
E che, levato il calice, brindasse alla sua salute.
Si alzò, fece qualche passo e osservò il paesaggio circostante. Poi, schiumò di rabbia.
Dai confini del suo regno, in lontananza, una barca a vela solcava indisturbata una piccola striscia di oceano.
Sul ponte, una figura indistinta osservava a sua volta le onde, serenamente.
Non si riusciva a scorgere nitidamente, eppure il Diavolo avrebbe giurato che l'uomo stesse guardando proprio nella sua direzione.
E che, levato il calice, brindasse alla sua salute.
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