"Libro"
Fuori, il temporale infuriava ormai da ore, e non sembrava affatto intenzionato a smettere.
Thomas tastò per un momento nell'oscurità, poi fece scattate l'interruttore delle luci: la familiare immagine di un salotto stracolmo di libri di ogni forma e dimensione lo accolse come al solito, regalandogli un immediato senso di benessere e di completezza.
Pagine, manoscritti, volumi e riviste strasbordavano dalle mensole delle librerie, riversandosi senza freno sui mobili più bassi e, da questi, sul pavimento.
Pagine, manoscritti, volumi e riviste strasbordavano dalle mensole delle librerie, riversandosi senza freno sui mobili più bassi e, da questi, sul pavimento.
L'uomo grondò acqua sul pavimento della moquette ancora per qualche secondo, giusto il tempo di raggiungere il suo tavolino da salotto e di depositare, sulla sua superficie, l'ultimo frutto delle proprie scorribande.
Lungo il tragitto dalla macchina all'uscio di casa, aveva tenuto nascosto il grosso tomo sotto la felpa grigia, proteggendolo dalla pioggia e pregando tra sé e sé che le pagine non si inzuppassero.
Sotto la luce imparziale dell'abat jour da salotto, si dedicò quindi a un meticoloso esame del proprio bottino.
Il libro, piuttosto voluminoso, possedeva una rigida rilegatura color blu notte e aveva un che di antico, nonostante le sue condizioni fossero estremamente preservate.
Il nome della casa editrice non era leggibile su nessun lato del tomo, né sul dorso o tra le pagine.
Sulla copertina, un'unica scritta a caratteri dorati capeggiava in bella vista, conferendo nome e attrattiva al libro.
Era stato proprio il titolo, infatti, a stimolare la curiosità di Thomas, mentre l'aspetto anonimo e privo di dettagli della copertina l'aveva convinto definitivamente.
Chissà quali meraviglie potevano nascondersi al suo interno!
Senza neanche provare a resistere, Thomas cedette all'impazienza: si sfilò la felpa umida, la abbandonò sul pavimento senza troppe cerimonie e si diresse alla poltrona accanto l'abat jour.
Poi, inforcati gli occhiali da lettura, si immerse tra le pagine del libro.
"Sono nato una trentina di anni fa, da una famiglia non troppo ricca, nè troppo povera.
Mia madre era una bibliotecaria, e forse è per questo che sin da piccolo la passione per i libri ha dominato la mia vita.
Ricordo che passavo ore e ore tra le pagine di un racconto d'avventura, immaginando di veleggiare alla ricerca di tesori in compagnia dei pirati, o di combattere mostruosità marine insieme al capitano Nemo.
La mia immaginazione non conosceva limiti o confini, e tutt'ora è così.
I libri hanno sempre conferito spessore alla mia esistenza, arricchendola di significato, profondità e dettagli.
Grazie ai libri ho conosciuto politici e uomini illustri, re e regine, creature fantastiche e geometrie impossibili.
Ho sposato centinaia di donne e uomini diversi, ho fatto l'amore con migliaia di esseri e cose, ho ucciso e torturato boia e innocenti, poi, senza neanche un piccolo sforzo, mi sono trasformato in essi.
Ancora adesso, mi è piuttosto difficile distinguere la mia vita reale dalle centinaia di universi alternativi sondati dalla mia immaginazione.
Se mi si chiede di parlare di me, ho spesso difficoltà a ricostruire gli eventi che mi hanno portato a essere quello che sono, ma posso citare senza sforzo tutti i libri e le avventure che ho vissuto, ricordandole nei dettagli.
I libri sono tutto, perché solo quando leggo mi sento vivo, forte, sicuro; padrone di vivere e di assaporare alle mie condizioni.
Persino adesso, che stringo tra le mani questo libro e sento che le forze vengono meno, che le pagine consumano la mia essenza via via che gli occhi seguono l'inchiostro, provo un senso di potere e di sublimazione.
Sono tutto.
Sono libero.
Sono..."
Era stato proprio il titolo, infatti, a stimolare la curiosità di Thomas, mentre l'aspetto anonimo e privo di dettagli della copertina l'aveva convinto definitivamente.
Chissà quali meraviglie potevano nascondersi al suo interno!
Senza neanche provare a resistere, Thomas cedette all'impazienza: si sfilò la felpa umida, la abbandonò sul pavimento senza troppe cerimonie e si diresse alla poltrona accanto l'abat jour.
Poi, inforcati gli occhiali da lettura, si immerse tra le pagine del libro.
"Sono nato una trentina di anni fa, da una famiglia non troppo ricca, nè troppo povera.
Mia madre era una bibliotecaria, e forse è per questo che sin da piccolo la passione per i libri ha dominato la mia vita.
Ricordo che passavo ore e ore tra le pagine di un racconto d'avventura, immaginando di veleggiare alla ricerca di tesori in compagnia dei pirati, o di combattere mostruosità marine insieme al capitano Nemo.
La mia immaginazione non conosceva limiti o confini, e tutt'ora è così.
I libri hanno sempre conferito spessore alla mia esistenza, arricchendola di significato, profondità e dettagli.
Grazie ai libri ho conosciuto politici e uomini illustri, re e regine, creature fantastiche e geometrie impossibili.
Ho sposato centinaia di donne e uomini diversi, ho fatto l'amore con migliaia di esseri e cose, ho ucciso e torturato boia e innocenti, poi, senza neanche un piccolo sforzo, mi sono trasformato in essi.
Ancora adesso, mi è piuttosto difficile distinguere la mia vita reale dalle centinaia di universi alternativi sondati dalla mia immaginazione.
Se mi si chiede di parlare di me, ho spesso difficoltà a ricostruire gli eventi che mi hanno portato a essere quello che sono, ma posso citare senza sforzo tutti i libri e le avventure che ho vissuto, ricordandole nei dettagli.
I libri sono tutto, perché solo quando leggo mi sento vivo, forte, sicuro; padrone di vivere e di assaporare alle mie condizioni.
Persino adesso, che stringo tra le mani questo libro e sento che le forze vengono meno, che le pagine consumano la mia essenza via via che gli occhi seguono l'inchiostro, provo un senso di potere e di sublimazione.
Sono tutto.
Sono libero.
Sono..."
La piu gelida delle quieti regnava sull'appartamento silenzioso.
Sulla moquette, l'umidità della felpa aveva dato vita a una grottesca macchia di muffa, piccola ma evidente.
I libri abbandonati sul pavimento avevano preso a ingiallire inesorabilmente, e diversi ragni coraggiosi avevano tessuto le loro tele tra i dorsi delle consunte copertine.
La lampadina dell'abat jour si fulminò con un ronzio. Era rimasta accesa troppo a lungo.
Il salotto fu invaso dall'oscurità più nera.
Sulla poltrona, oltre a un paio di occhiali impolverati, un grosso libro dal dorso blu notte troneggiava con fare innocente.
Sulla copertina, a caratteri dorati e semplici, capeggiava il titolo dell'opera.
"LA TUA VITA"
#RoadtoHalloween
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