"Carte da Gioco"
Sono bloccato.
È ora di ammetterlo, non so proprio cosa scrivere.
Mi sono arenato in una secca di banalità e luoghi comuni, e adesso non so più come uscirne.
Finora ho scritto di getto, senza pause, ingollando litri su litri di caffè, infervorato da un estro creativo senza precedenti.
Ho creato un mondo noir a tempo di record, un universo criminale pieno zeppo di malfattori e prostitute, violenza e sangue.
Ma adesso la vena si è esaurita.
Ho passato l'ultima settimana a picchiettare sulla tastiera, nervoso, ad abbozzare frasi per poi cancellarle e riscriverle ancora, sperando che avessero più senso la volta successiva.
Niente.
Mi sento un'idiota; all'euforia dei giorni scorsi si è sostituito un senso d'impotenza e sconfitta.
Non riesco a pensare.
So già che continuare a scervellarmi non porterà a nulla, quindi cerco di distrarmi un po'.
Strimpellare al piano non aiuta. Sono distratto, stanco e irritabile: le mie mani si muovono sulla tastiera come fossero due zappe, tutt'altro che agili.
Decido di andare in un pub per un drink, sperando di distrarmi, ma torno a casa ubriaco, disperato, e sulla tazza del cesso riverso le mie idee migliori, per poi dimenticarmene.
Provo di tutto.
Sesso, droghe, funghi allucinogeni, locali notturni: non serve a niente.
Dopo un mese mi ritrovo ancora con le spalle al muro.
Sono sbronzo da giorni. Ormai non faccio altro che scolare whisky e cercare di lanciare carte da gioco all'interno di un cappello, come un ossesso.
D'improvviso, nonostante la mente annebbiata il lancio di carte mi dà un'idea.
Una bisca clandestina, una partita di poker e un crescendo di tensione.
Poi, il sangue.
Sorrido come un ebete.
Ho avuto un'idea.
#RoadtoHalloween
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