"La Scopa"


Dove c'è una strega c'è una scopa, questo lo sanno tutti.
E' un connubio indissolubile, come il mare e la sabbia, il caldo e l'estate, i piedi e le calze.
Quello che non tutti sanno, è che un tempo le cose non stavano così.
In un'epoca non troppo lontana, fare la strega era un lavoro molto più difficile e sacrificato, rispetto a quanto non sia oggi.
Innanzitutto, chiunque, dal contadino al nobile, dal fornaio al re, sapeva della loro esistenza e non la metteva in discussione. Di conseguenza, qualunque boscaiolo testa calda con appena un'accetta era capace di improvvisarsi cacciatore di streghe, decidendo di sfogare sulle povere malcapitate le proprie frustrazioni.
Secondo poi, la possibilità di volare non era accessibile a tutti.
Le fattucchiere più esperte erano in grado di cavalcare le correnti ascensionali più forti, svolazzando come grossi aquiloni, ma il controllo non era dei migliori, e spesso bastava una semplice folata di vento perché le megere finissero per impigliarsi sui rami più alti degli alberi, e dovessero aspettare qualche anima pia che le facesse scendere con un bastone.
Altre professioniste prediligevano paioli e calderoni incantati, i quali assicuravano un viaggio certamente più agevole, ma il cui atterraggio esitava spesso in tragedia o, nel migliore dei casi, in fratture scomposte. 
Procurarsi gli ingredienti necessari a preparare una pozione poteva richiedere settimane, addirittura mesi, poiché questi erano i tempi richiesti per la spedizione dei prodotti più esotici.
Per svolgere con dedizione il proprio mestiere le streghe avevano solo due possibilità: vivere nelle vicinanze dei villaggi e trafugare il necessario nottetempo, col rischio di essere scoperte e uccise, oppure scegliere una vita di ricerca, da eremita, senza mai provare il brivido di una scorribanda notturna.
Certamente, entrambe le opzioni presentavano degli inconvenienti, eppure, nonostante tentativi e ricerche, per secoli e secoli non si ebbe nulla di meglio.
Finalmente, una notte di luna nuova, la strega Aradia trovò la soluzione un po' per caso, come tutte le più grandi scoperte. 
Leggenda vuole che Aradia stesse conducendo degli esperimenti col suo paiolo, nel tentativo di creare una pozione che aumentasse le aumentasse le verruche sul naso, orridamente liscio e privo di bitorzoli.
Qualcosa però andò storto; dapprima il contenuto della pentola si mise a ribollire sempre più, poi il liquido verdognolo traboccò dappertutto, inondando senza pietà l'abitazione della povera strega.
"Diavolacci!" imprecò sottovoce Aradia prima di afferrare una scopa, per ripulire il disastro appena combinato.
Dopo qualche ramazzata, cominciò a sentire una serie di gridolini e sbuffi, poi, udì distintamente: "Ahia! Vacci piano!" 
Sorpresa, la strega si guardò attorno, ma non vide nulla attorno a sé, a parte decadenza e liquido verdognolo.
Riprese a pulire, ma stavolta la voce si fece risentire quasi subito: "Ahia! Basta, adesso! Sono quaggiù!"
Sbigottita, Aradia si rese conto che la voce proveniva proprio dalla sua scopa.
"Questa poi! Tu parli?!?"
"Certo che parlo - rispose la scopa, come se fosse la cosa più naturale del mondo - Mi hai evocato? Hai versato la pozione sull'oggetto da animare? Ora sono qui. Che ti serve?"
Aradia ci pensò un momento.
"Mi serve ripulire tutto questo macello" disse, quasi subito, e riprese a pulire.
A quel punto, il demone nella scopa, stizzito, sgusciò via dalle mani della strega, e prese a svolazzare vorticosamente per la stanza, mettendo a soqquadro un po' ovunque.
Aradia riuscì a placare la scopa indemoniata solo dopo molto tempo, e solo promettendo solennemente di non farle più del male.
Non passò molto tempo, che la fattucchiera si rese conto delle potenzialità della scoperta, e che condividesse i propri risultati con le sue consorelle.
Non riuscì mai a ricordarsi gli ingredienti della pozione, ma si arricchì vendendo alle altre streghe quel poco che le era rimasta.
Infine, capito dopo alcuni test che per maledire una scopa bastava che fosse posseduta una singola setola, Aradia prese a fabbricare e a produrre nuove ramazze, partendo sempre da un piccolo frammento indemoniato delle scope precedenti.
Streghe e demoni entrarono in simbiosi, dunque, e, in breve, il volo a cavalcioni delle scope si diffuse tra le fattucchiere di tutto il mondo.

#RoadtoHalloween

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