"Foschia"
Dalle mie parti, durante le sere d'autunno e d'inverno, non è insolito essere sorpresi dalla nebbia. In quei giorni, sembra quasi che la foschia abbia un orario ben stabilito, una sorta di appuntamento programmato e imprescindibile. Quando cala la sera, oppure di mattina presto, ecco che sempre una bruma fitta si solleva dalla terra, conferendo alla brughiera evanescenza, calma, mistero. Tutto è immobile. L'aria è muta, come intirizzita dal freddo, cristallizzata appena al di là del proprio cappotto. Se ci si trova vicino al bosco, nel caso la nebbia non sia troppo fitta, è ancora possibile scorgere l'ombra sfocata di qualche scoiattolo, intento a correre verso qualche cantuccio al riparo dal gelo. Se invece, come più spesso accade, la foschia si manifesta fitta e impenetrabile, ecco che le cime degli alberi divengono invisibili, mentre rami e tronchi sbiadiscono in lontananza, per poi comparire all'improvviso ad un palmo dal naso. Sin da picco...