Treni e Pozzanghere




Il sogno di ques'oggi è un sogno alla FlashForward.

Per chi non avesse mai visto FlashForward, probabilmente la serie più incredibile e dalle premesse più spettacolari mai esistita (e per questo lasciata senza un vero e proprio finale, tra le imprecazioni degli spettatori), sparite.

Aria.

Sciò!

Se invece l'avete vista (o se, QUANTOMENO avete avuto la decenza di visionare, seppur distrattamente, un certo filmetto di nome "INCEPTION") allora potete continuare a leggere,
plaudendo con gaudio ai parallelismi generati da una mente addormentata.
Cominciamo:

In carrozza!

"Mi trovo su un treno diretto chissà dove.
Sono ben vestito, ma niente affatto scomodo. Da un certo punto di vista, è come se fossi pronto all'azione da un momento all'altro.
E così è.
Sono un agente dell'FBI e viaggio insieme ai miei colleghi, le cui facce mi risultano estremamente familiari (simili come appaiono ai cotagonisti di flashforward!).
Siamo lì, vigili e carichi di un misto di adrenalina e di attesa, perchè c'è stata segnalata la possibilità di un nuovo attacco onirico su scala globale e dobbiamo prevenirlo o, forse indagare. 
Nell'ultimo mese ci sono stati numerosi allarmi e la gente è terrorizzata che un attentato possa colpirli improvvisamente, e sobbalza per un nonnulla.
Non è detto che troveremo qualcosa... Ma è meglio stare all'erta.
Ho appena formulato questo pensiero, assolutamente convinto della necessità di tenere gli occhi aperti... che mi addormento.

Good job, hero!
Nel sogno, comincio a sognare...
Sogno un mondo ricco di architetture impossibili che coesistono contemporaneamente (edifici a metà tra una villa e un palazzo in vetrocemento... ponti sospesi in stile barocco, parchi verticali sulle pareti dei grattacieli) eppure di una semplicità e di un eleganza incredibili. 
In questo mondo, a metà tra un limbo e un paradiso, la mia vita va avanti serena e trascorro qualcosa come 50-60 anni... La mia intera esistenza, in pratica.
Il tempo passa lento ma inesorabile e il mio volto, un tempo giovane e forte, si ricopre poco a poco di una rete di rughe sottilissime.
Questa sorta di premonizione su come sarà la mia vita dal momento in cui ho preso sonno in poi, viene bruscamente interrotta da un sobbalzo del treno, che mi fa trasalire.
L'attimo successivo, con un sonoro clangore metallico e una violenza non indifferente, il treno deraglia e finisce dentro una pozzanghera! (?)
Una pozzanghera enorme, gigantesca, tanto che l'acqua inizia ad entrare senza sosta nel vagone, con forza e prepotenza. 
Allora io spingo sul finestrino e lo colpisco, lo colpisco, e lo colpisco finché non riesco a romperlo e ad uscire! 
Riprendo fiato uscendo dalla pozzanghera e noto che il treno sta ancora deragliando su un fianco, scivolando per inerzia e con rumore fortissimo e non accenna a fermarsi (anche se, stranamente, non travolge sostanzialmente nulla). 
Comincio ad inseguirlo facendo parkour sulle macchine e per le stradine del paesello in cui mi trovo (stranamente somigliante a un misto tra Carini e la Baària di Tornatore) perché voglio cercare di aiutare la gente intrappolata negli scompartimenti. 
A questo punto, provando ad intuire dove giungerà il treno per scivolamento, imbocco una stradina secondaria per cercare di anticiparlo... ma in questo modo scompare alla mia vista e lo perdo! 
Perciò, torno sui miei passi e provo ad inoltrarmi in 3-4 vicoli, finchè non sento delle voci concitate, poco più in là.
Mi dirigo verso il chiasso via via crescente e mi ritrovo su un'altura rocciosa, che guarda verso la spiaggia. 
Lì, c'è il treno, quasi interamente sommerso dal mare vicino alla battigia. 
Comincio a correre sul bagnasciuga pieno di persone, cercando i miei colleghi, preoccupatissimo.
Alla fine, qualcuno mi chiama per nome. 
Mi volto e loro sono tutti sull'altura, salvi! 
Ci raggiungiamo a vicenda e io racconto al mio capo del mio sogno semi-premonitore, ipotizzando che la vicinanza ad un pericolo abbia in qualche modo stimolato l'attività onirica precognitiva del mio "io viaggiatore" (?). 
A questo punto, arriva una donna tutta impettita (una figura di spicco, penso) piuttosto bassa che ci aggiorna sulla situazione. 
Ma io sono troppo felice per starla ad ascoltare perchè siamo tutti salvi.
Al chè, comincio a riderle in faccia, colmo di gioia, coi miei colleghi che mi osservano, straniti e divertiti allo stesso tempo."

Ecco a voi.

Questo sogno è certamente uno dei più improbabili che abbia mai fatto ed era giusto che trovasse spazio in questa rubrica. 

Rappresenta il primo "Sogno nel Sogno" di cui io abbia memoria, e adesso, nero su bianco, ha ancora meno senso!!
Ma tant'è...

A presto, Improbabili!

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