Post

Visualizzazione dei post da 2020

Tra le nuvole

Immagine
"Hai la testa tra le nuvole!" è un'espressione piuttosto comune, nel linguaggio odierno. Il modo di dire è assai conosciuto e viene usato abitualmente per descrivere l'essere svagati, distratti, fuori della realtà quotidiana, come presi da tutt'altri pensieri.  La frase è piuttosto diffusa e comune anche presso altre lingue europee. Per i francesi, essere con la " tête en l’air " rappresenta un'espressione simpatica e canzonatoria, associabile magari a qualche poeta spensierato e giramondo.  Meno allegra l'interpretazione rumena  “a fi cu capul in nori”  e ancor più grave, quasi di rimprovero, la  “mieć głowę w chmurach”,  in polacco.  A parte l’immagine della distanza delle nuvole, il detto può alludere anche alla commedia di Aristofane "Le nuvole", nella quale Socrate, il grande filosofo e pensatore, viene presentato mentre medita in un cesto, issato a una certa altezza da terra. Abbastanza curioso che i tedeschi parl...

Città Sospesa

Immagine
La Città Sospesa non si era sempre chiamata così. Una volta, era nota semplicemente come Città sul Fiume, ma non erano rimasti in molti a ricordare quel dettaglio. Vi era stato un tempo di prosperità e di meraviglie, di scambi commerciali coi più splendidi paesi d'Oriente, di ricchezze e agi senza fine. I forestieri erano sovente abbagliati dal lusso dei palazzi nobiliari della città, dal via vai di gente che affollava le locande, dal tripudio di colori sgargianti delle stoffe preziose e dai profumi afrodisiaci, che inondavano i vicoli del rinomato mercato. Lo scorrere lento del fiume prolungava le giornate d'estate, scandendo le ore senza fretta, consentendo agli abitanti del luogo di gustare ogni attimo sulle sue sponde, mentre ponti di pietra consentivano di valicare agevolmente il corso d'acqua, transitando verso i quartieri più bassi. Lussuose stoffe venivano barattate con gioielli preziosi tra le strade e l'opulenza era il tratto caratteristico che di...

Nemico

Immagine
È  dall'inizio dei tempi che la mia battaglia nei confronti dell'Uomo va avanti. Benché gli esseri umani siano più numerosi, ho sempre difeso strenuamente la mia posizione, resistendo con coraggio agli attacchi degli assalitori. Mi hanno colpito con forza, più e più volte, dimentichi del mio potere, e ogni volta si sono allontanati con la coda tra le gambe, ammaccati e doloranti. Alte grida di sofferenza si levano dopo ogni scontro, ed ogni mia vittoria non fa che accrescere la mia potenza. Il mio nemico torna alla carica e viene sconfitto ancora, arretrando e disperandosi. Nel corso delle ere ho assunto molte forme. Ultimamente, sono lo spigolo di un comodino.

Fragile

Immagine
Il signor Attila Li Forti era sempre stato una persona estremamente fragile e timorosa, anche per gli standard di un comune ragioniere. I suoi genitori avevano regalato al loro unico figlio quel nome per esprimere sicurezza e forza, sperando che il nascituro acquisisse almeno un minimo di ardore, ma le loro aspettative si erano ben presto ridimensionate. Sin da piccolo, Attila sembrava inciampare in qualsiasi ostacolo che la vita potesse porgli innanzi, incapace di fronteggiare la benché minima avversità. Alle volte, aveva la prontezza di sfuggire al confronto con le difficoltà ma, nella maggior parte dei casi, non faceva altro che rimanere paralizzato di fronte a qualunque vicissitudine.  In quei momenti, Attila si bloccava senza scampo e non c'era modo di farlo riprendere. Gli succedeva da sempre: lo sguardo si bloccava sul nulla e il suo corpo non rispondeva più a nessuno stimolo, amico o nemico. Tutti i muscoli si contraevano in un ammasso inamovibile, mentre l...

La Porta

Immagine
Nel cuore del paese di San Bartolomeo, sperduto ai confini con le Alpi svizzere, di tanto in tanto una domanda serpeggiante s'insinua nella mente degli abitanti. La domanda è sempre la stessa, da tre generazioni, e non esiste paesano che non se la sia posta, almeno una volta nella vita. Cominciò tutto in una notte di dicembre del '27.  Quell'anno la neve non era ancora arrivata, ma già si avvertiva nell'aria un freddo pungente e il pizzicorino sulle guance dei bambini era foriero di corse sullo slittino e pattinate sul ghiaccio. I ristoratori e i proprietari di casa avevano già controllato le imposte delle finestre e le assi dei tetti, onde evitare che spifferi dispettosi si intrufolassero indesiderati dentro le abitazioni, e le dispense erano state riempite adeguatamente con tutto il necessario per resistere fino alla primavera. Nelle ultime settimane, tra le strade del paese camminava sempre meno gente, e dopo il tramonto era pressoché impossibile ...